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Vi ho raccontato un po’ di me nel mio sito, di come anni fa ho rivoluzionato la mia vita per rimettermi in gioco con una nuova sfida, abbandonando le vesti professionali della psicologa per indossare quelle strette, scomode talvolta, dell’imprenditrice agricola, tenace, testarda, operosissima e appassionata.

Oggi ho un nuovo contenitore, questo blog, in cui proseguire i racconti, definire i contorni di quel che faccio, presentarvi iniziative, nuovi prodotti, uno spazio in cui dirvi di come sia cambiata la mia vita con questa attività.

Il passaggio da un settore all’altro ha presupposto diverse cose: in primis uno sguardo allibito da parte dei più, che mi guardavano con aria quasi inquisitoria, come a voler chiedere se fossi in effetti convinta dell’impegno e della strada che stavo per intraprendere. Poi un percorso di formazione che, all’epoca, non avevo idea di come si sarebbe snodato, anche se ripensandoci l’unica via possibile era proprio quella che poi si è palesata, ossia con le mani in pasta, accumulando esperienza direttamente sul campo.

E quando parlo di campo qui lo intendo anche nel senso letterale del termine!

Una pioniera, in Salento, della lavorazione e produzione di confetture, cercando frutti che vanno scomparendo se non vengono tutelati: così mi piace definirmi e così mi definiscono anche gli altri, senza celare alcuna falsa modestia, una donna che è riuscita con non poco sforzo a dare forma ai propri progetti.
Volevo un prodotto che fosse 100% locale, realizzato con una selezione di frutti autoctoni, preziosi e ricercati, antichissimi, senza alcun artificio o conservante che andasse ad alterare la sua genuinità, qualcosa di autentico per davvero, che raccontasse in modo diretto la storia di questa terra bellissima.

Sono nate così le mie confetture extra con l’idea di dare vita a un’azienda, La Pezza, in provincia di Lecce, dove ho deciso di stanziare la mia sede e la mia attività produttiva.

Ho mosso i primi passi tra terreni dismessi e ricercati in modo certosino, dopo accordi con i proprietari terrieri e contratti che presupponevano una mia totale rimessa a nuovo e pulizia degli spazi, in cambio della possibilità di ricavarne i frutti della raccolta, che veniva fatta  assecondando i ritmi della natura e le imprevedibilità delle stagioni. Oggi c’è una Claudia con alle spalle una grandissima esperienza, tanto lavoro, che scorge all’orizzonte molte altre realtà che propongono forse prodotti simili, ma di certo mai neanche lontanamente uguali! Una concorrenza da cui mi differenziano moltissime cose, una su tutte la certezza della eccellenza qualitativa del mio prodotto, accompagnato da un grande rispetto a tutela della biodiversità.

Ognuno dei miei vasetti, infatti, ha un’anima, quella dei terreni su cui vengono raccolti i frutti antichi, quella della ricercatezza dell’autenticità. Ognuno di loro ha una storia, rivoluzionaria, da raccontare: la mia e quella di un sud ostico, ma che se opportunamente ascoltato ha tantissimo da offrire.

La natura e il ciclo produttivo

Se avete fatto un giro nello shop avrete notato di certo che tra le mie marmellate ci sono dei  gusti che  sono tipici frutti del nostro territorio che in commercio non si trovano o sono, comunque, rari. Alla base della mia filosofia c’è un’offerta basata esclusivamente su frutti antichi, introvabili altrove, con confetture realizzate come si faceva un tempo, secondo le ricette tradizionali dei miei nonni.

Frutti antichissimi come le pere Petrucine, i fichi, le pere  Principessa, le mele cotogne, frutti esclusivamente autoctoni, che raccolgo nei campi e che vengono lavorati in giornata secondo il ciclo di una filiera produttiva corta, in modo che conservino intatte proprietà e gusto. Pianti esclusive del sud, resistenti e aggrappate alla vita nonostante il tempo, che si prestano a una lavorazione naturale divenendo prodotti ricercati ed eccellenti, senza zuccheri, senza pectina, addensanti, ma con l’aggiunta di un ingrediente che fa la differenza: la passione, il rispetto della natura e per la biodiversità.

Nessuna importazione, piuttosto un blocco nella produzione quando la natura non è clemente e quando le condizioni atmosferiche inattese rovinano i raccolti.
Amo ricercare varianti che divengono espliciti richiami ad antiche ricette della tradizione culinaria salentina, che mixano fichi, mandorle, pezzettoni ,al  cioccolato, tutte produzioni soggette comunque alla limitatezza dei loro ingredienti principi e che per questo, magari, un giorno potreste non più reperire.

Una storia, questa, fatta di certo di cuore e passione, la stessa che ritroverete a ogni singolo assaggio, ve lo posso assicurare.

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L’Azienda agricola La Pezza, nasce dalla volontà di Claudia Borrello e dall'amore per la campagna, trasmessole dalla sua famiglia. La Pezza produce marmellate da frutti locali, antichi, recuperando il patrimonio arboricolo salentino. Fichi, mandorli, albicocchi, peri, susini, cotogni, azzeruoli, corbezzoli, carrubi: non è raro incontrarli per i campi, spesso non più frequentati dall’uomo, immobili testimoni di altri tempi, oramai abbandonati come le campagne che presidiano. Per recuperare questo paesaggio “minore”, silenzioso, nascosto, Claudia ha avviato qualche anno fa la sua personale ricerca di “archeologia arborea”.

«Il disseccamento degli olivi, se non ci ha insegnato che tutto ciò che è monocoltura non va bene, e che forse adesso è il caso di cominciare a variare un po’, non so a cosa sia servito. Poi lo dicono tutti: nel Salento manca la frutta, o meglio, c’è ma è abbandonata» racconta Claudia.

La Pezza deve il suo nome alla campagna di famiglia, chiamata così perché assomiglia ad una fazzoletto di terra proteso verso il mare. Claudia e suo marito Giuseppe, hanno bonificato l’area e hanno iniziato a impiantare varietà frutticole e trasformare in marmellate i frutti degli alberi già presenti. Non solo, Claudia recupera anche alberi in stato d’abbandono, che le vengono affidati dai proprietari.

Sul sito dell’azienda si legge “Non usiamo pesticidi per salvaguardare le risorse naturali del terreno e per tutelare le specie viventi, un’attenzione speciale all’ambiente e alle generazioni future”.

I prodotti sono vere e proprie chicche: marmellata di albicocche, di fichi e mandorle, di fichi e peperoncino, di mele cotogne, di pere petrucine e pere Principessa, di arance amare. C’è anche la famosa “perata leccese”, che si prepara secondo un procedimento particolare. L'azienda produce anche olio extravergine di oliva.

Ad oggi, quello dell’azienda La Pezza resta un progetto unico, tra imprenditorialità e recupero del paesaggio e del patrimonio di biodiversità frutticola pugliese.

https://www.salentokm0.com/it/azienda-agricola-la-pezza

La Pezza

L’azienda agricola di Claudia Borrello opera in Salento nel rispetto della biodiversità.

I nostri partner

Francesca Casaluci conosciuta nel 2020 condividiamo con lei l’amore per la terra e la tutela per la biodiversità, da subito ho capito quanto sarebbe diventato importante far parte di questo progetto "Km0". La rete di Km0 oltre a mettere insieme realtà differenti, sostiene una rete di economia solidale legata alle produzioni locali e la tutela della Biodiversità. Orgogliosa di farne parte.

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